Netflix, come molte altre piattaforme di streaming, ha deciso di proporre un abbonamento economico ad-supported (supportato, cioè, con le pubblicità).
Questa decisione potrebbe sorprendere i suoi clienti, considerando come, al suo lancio, l’assenza di pubblicità fosse stata tra i punti di forza della piattaforma. Oggi la competizione si è alzata di molto e Netflix ha perso tantissimi clienti negli ultimi mesi.
Lo scorso luglio Netflix aveva dichiarato ai suoi investitori l’intenzione di lanciare questo nuovo abbonamento “all’inizio del 2023” ma, spinto molto probabilmente dal recente annuncio di Disney+ di partire con il suo piano ad-supported il prossimo 8 dicembre, la data prevista è stata anticipata al 1 novembre.
Sono stati alcuni potenziali acquirenti di annunci a raccontare al Wall Street Journal della possibile data di lancio aggiungendo, inoltre, che Microsoft, partner pubblicitario esclusivo di Netflix, avrebbe richiesto loro di presentare le offerte iniziali già la prossima settimana.
Il CPM (costo per mille visualizzazioni) previsto è di 65 $, ben al di sopra dello standard di settore, solitamente inferiore ai 20 $.
Nonostante non si sia ancora ultimata una decisione per quanto riguarda il costo mensile di questo nuovo abbonamento Netflix stima di ottenere 500.000 nuovi clienti dal suo lancio.
Sulla base di queste rosee previsioni la piattaforma di streaming starebbe, secondo le fonti, chiedendo alle agenzie un impegno minimo di 10.000 dollari per le spese pubblicitarie e, contemporaneamente, cercando di finalizzare l’acquisto degli spazi pubblicitari entro la fine del mese.
Almeno inizialmente le pubblicità non saranno soggette ad alcun tipo di attribuzione a terze parti e il loro targeting del pubblico sarà parzialmente limitato, restringendone la personalizzazione.
Le interruzioni pubblicitarie, di una durata massima prevista di 4 minuti, si troveranno, per quanto riguarda i film, solo ad inizio di questi ultimi e, per quanto riguarda le serie tv, solo dopo ogni ora di visualizzato.
Inoltre Netflix avrebbe fissato dei limiti di frequenza, onde evitare la fastidiosa ripetizione di alcuni spot pubblicitari nell’arco di breve tempo.
Per coloro che comunque non fossero disposti a rinunciare alla loro vecchia esperienza sulla piattaforma sarà permesso ovviamente di continuare ad usufruire del vecchio abbonamento.
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